Paese che vai, scuola che trovi
- retedefacto
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I sistemi scolastici nel mondo hanno seguito percorsi evolutivi molto diversi, plasmati dalla storia, dalla cultura e dagli assetti politici di ogni nazione. Mentre alcuni hanno radici antiche legate a istituzioni religiose, altri sono nati per rispondere a esigenze di massa o di controllo sociale.
Italia
In Italia, la scuola ha una storia complessa. Fino all'unità, l'istruzione era gestita principalmente dalla Chiesa, con un sistema elitario e disomogeneo. Con l'Unità d'Italia, la legge Casati (1859) gettò le basi di un sistema nazionale centralizzato e gerarchico, con l'obbligo e la gratuità della scuola elementare. Nel corso del Novecento, il sistema si è evoluto con riforme importanti: la Riforma Gentile (1923), che strutturò il sistema con una rigida divisione in percorsi, e poi le riforme degli anni '60, come l'introduzione della scuola media unica, che democratizzarono l'accesso all'istruzione. Oggi il sistema è ancora molto centralizzato e si basa su un'istruzione a tempo pieno.
Inghilterra
Il sistema inglese ha una storia segnata da una dualità tra istituzioni pubbliche e private. Inizialmente, l'istruzione era appannaggio di scuole parrocchiali e caritative. L'Education Act del 1870 rese l'istruzione primaria obbligatoria, ma è con l'Education Act del 1944 che si strutturò il sistema moderno, introducendo una suddivisione dei percorsi scolastici e l'idea di un'istruzione secondaria per tutti. Attualmente, la scuola è obbligatoria dai 5 ai 18 anni e il sistema è molto diversificato, con una forte enfasi sulla decentralizzazionee sull'autonomia delle singole scuole (public e private).
USA
Negli Stati Uniti, la storia del sistema scolastico è legata al concetto di autonomia statale. Già nel XVII secolo, le colonie iniziarono a emanare leggi sull'istruzione per garantire l'alfabetizzazione (spesso con motivazioni religiose, come la lettura della Bibbia). L'educazione di massa si affermò nel XIX secolo, ma senza un'organizzazione federale centralizzata. La gestione delle scuole è tuttora di competenza degli Statie delle singole comunità. Questo ha portato a una grande varietà di standard e curricula, con il sistema diviso tipicamente in "elementary", "middle" e "high school".
Russia
Prima della Rivoluzione, il sistema scolastico russo era elitario e l'analfabetismo era diffuso. Dopo la Rivoluzione del 1917, l'URSS ha intrapreso una campagna massiccia per sradicare l'analfabetismo, creando un sistema scolastico centralizzato, statale e gratuito, con programmi di studio uniformi e orientati alla formazione tecnica e scientifica, funzionali al regime. Dopo il crollo dell'URSS, il sistema ha subito riforme importanti, con l'introduzione di un maggiore decentramento e la reintroduzione delle scuole private, pur mantenendo un forte controllo statale.
Cina
La Cina ha una tradizione educativa millenaria, basata sugli esami imperiali (Keju) per la selezione della burocrazia. Questa tradizione ha plasmato un sistema scolastico incentrato sulla competizione e sulla preparazione agli esami. Dopo la fondazione della Repubblica Popolare Cinese nel 1949, il sistema fu riorganizzato sul modello sovietico, con un forte controllo statale e programmi uniformi. Durante la Rivoluzione Culturale (1966-1976), le scuole furono stravolte e la qualità dell'istruzione crollò. Dagli anni '80 in poi, la Cina ha investito massicciamente nell'istruzione, creando un sistema altamente competitivo che enfatizza la preparazione scientifica e tecnologica. L'obbligo scolastico è di 9 anni.
India
La storia dell'istruzione in India è stata profondamente influenzata dal dominio britannico, che ha introdotto un sistema di tipo occidentale, con l'inglese come lingua d'istruzione, per formare una classe di funzionari locali. Dopo l'indipendenza nel 1947, l'India ha lavorato per creare un sistema accessibile a tutti, ma le differenze sociali e linguistiche hanno reso il percorso complesso. Oggi, l'istruzione è un diritto costituzionale, ma il sistema è caratterizzato da una forte disparità tra scuole pubbliche e private. Le seconde, spesso frequentate dall'élite, offrono un'istruzione di alto livello, mentre le prime soffrono di carenze strutturali e di risorse, perpetuando le disuguaglianze.
Quali le differenze di senso e pedagogiche?
È proprio l'immagine del bambino e dei suoi bisogni che ha plasmato, nel bene e nel male, ogni sistema scolastico. Ogni sistema parte da una domanda fondamentale: "Chi è il bambino e cosa deve diventare?". Le risposte a questa domanda hanno creato approcci pedagogici totalmente diversi, alcuni dei quali si scontrano apertamente.
Italia
In Italia, la tradizione pedagogica è stata a lungo influenzata da una visione del bambino come un "vaso da riempire". Fin dal primo sistema scolastico post-unitario, l'immagine dominante era quella di un alunno che doveva apprendere nozioni e fatti per diventare un cittadino modello. Il programma, rigido e centralizzato, rifletteva questa mentalità, focalizzandosi sulla disciplina e la trasmissione del sapere. Il bisogno evolutivo che si cercava di soddisfare era quello di un'educazione formale e disciplinata per un futuro da lavoratore o professionista. Solo più recentemente, grazie anche a figure come Loris Malaguzzi, il fondatore del Reggio Emilia Approach, si è iniziata a riconoscere l'importanza dell'espressività e della creatività del bambino, visto come un "costruttore di conoscenza" in relazione con gli altri e con l'ambiente.
Inghilterra
In Inghilterra, il sistema ha sempre avuto una certa predilezione per la flessibilità e la differenziazione dei percorsi. Questa visione riflette l'idea che il bambino debba essere preparato per un ruolo specifico nella società, che si tratti di un lavoro manuale o di un'istruzione di élite. L'immagine del bambino è quella di un individuo che deve sviluppare le proprie attitudini e talenti, con un forte accento sulla formazione del carattere e sul senso di responsabilità. La pedagogia si concentra sulla pratica, con una forte enfasi sul gioco e sull'esplorazione, specialmente nella prima infanzia. La figura del bambino come futuro cittadino e professionista è quindi al centro del sistema.
USA
Negli Stati Uniti, l'immagine del bambino è quella di un individuo che deve imparare a pensare in modo critico per diventare un cittadino attivo e democratico. La pedagogia, ispirata in gran parte da John Dewey, si concentra sull'apprendimento attraverso l'esperienza e la risoluzione dei problemi. Il bambino viene visto come un "problem solver" e la scuola come un "laboratorio di vita" in cui si sperimentano soluzioni a problemi reali. Questo ha portato a programmi scolastici molto flessibili, che includono materie opzionali e attività extracurricolari per permettere agli studenti di esplorare i propri interessi. Il bisogno evolutivo che si cerca di soddisfare è quello dell'autonomia e della crescita personale, per preparare gli studenti a vivere in una società dinamica e in continuo mutamento.
Russia
Il sistema sovietico partiva da una visione del bambino come un "ingranaggio del sistema collettivo". L'educazione aveva il preciso scopo di formare un "uomo nuovo", leale allo Stato e produttivo per la collettività. I bisogni del singolo venivano subordinati a quelli del gruppo. La pedagogia era quindi rigorosa, con programmi uniformi e una forte enfasi sulla scienza e sulla tecnologia. Oggi, sebbene il sistema abbia subito cambiamenti, questa eredità è ancora forte: l'immagine del bambino è quella di uno studente che deve raggiungere risultati accademici eccellenti per contribuire al progresso nazionale. Si cerca di soddisfare il bisogno evolutivo di un apprendimento strutturato e basato sulle conoscenze, per formare professionisti altamente qualificati.
Cina
In Cina, la millenaria tradizione confuciana ha plasmato una visione del bambino come un futuro studioso, che deve eccellere attraverso lo studio e la disciplina. Il sistema scolastico si basa su una pedagogia estremamente competitiva, con un'immagine del bambino come un "maratoneta dell'apprendimento" che deve studiare duramente per superare esami selettivi. Questo approccio riflette la profonda convinzione che il successo individuale sia un bene per la famiglia e per la nazione intera. I bisogni evolutivi che si cercano di soddisfare sono quelli del rigore morale e intellettuale, sacrificando spesso la creatività e l'espressività individuale sull'altare della performance accademica.
India
In India, l'immagine del bambino è molto complessa, stratificata dalle differenze sociali e culturali. Tradizionalmente, l'educazione era vista come un percorso spirituale e morale, ma l'influenza coloniale ha introdotto un'immagine del bambino come futuro professionista, in grado di competere sul mercato globale. Questo ha creato una divisione netta tra l'istruzione pubblica, spesso carente di risorse, e quella privata, che forma le élite. L'educazione pedagogica mira quindi a soddisfare bisogni evolutivi molto diversi: per alcuni, il bisogno primario è quello dell'alfabetizzazione di base e della sussistenza, per altri è quello di una preparazione d'eccellenza per una carriera internazionale. In entrambi i casi, l'immagine del bambino è quella di un individuo che deve superare sfide enormi per raggiungere la propria emancipazione, sia essa economica che sociale.
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